Un casinò ad Amalfi: manna per il turismo o colpa alla sua bellezza?

I casinò terrestri in Italia sono quattro: il Casinò di Campione (a Campione d’Italia), il Casinò de la Vallée (a Saint-Vincent), il Casinò di Sanremo (nell’omonima cittadina ligure) e il Casinò di Venezia sul Canal Grande. Liguria, Lombardia, Veneto ed Aosta: tutti i casinò italiani si trovano nel Nord. Per i giocatori del centro o del Meridione, da anni ci sono voci e pettegolezzi sulla possibilità di nuove aperture, ma mai nulla di concreto.

Dalla Toscana fino alla Sicilia passando per la Campania ci sono sale da gioco, ma nessun casinò. I giocatori di Positano, di Amalfi e tutti i viaggiatori che amano giocare possono tentare la fortuna in sale con file di slot machine, però mancano i casinò terrestri dove poter giocare alla roulette europea, blackjack e non solo.

I numeri di giocatori in Campania

Nonostante non ci siano piani ufficiali per la costruzione di un casinò nella costiera amalfitana, non mancano le voci che lo vorrebbero. Così come non mancano i critici. Sicuramente, l’inaugurazione di un luogo per giocare ha i suoi pro ed i suoi contro sia per la popolazione locale che per i turisti che arrivano in Campania per le sue spiagge, le serate di svago ma che possono anche rimanere per una serata al casinò.

Secondo una ricerca di mercato del 2021 del Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), la Campania è stata la seconda regione italiana per puntate raccolte con una spesa media di ogni cittadino di 2.460,8 euro tra giocate digitali e fisiche. Per un totale di 4,6 miliardi di euro scommessi in Campania nel 2021, la regione è stata la prima in Italia con una crescita del volume di gioco del 21% rispetto al periodo della pandemia.

Parlando di gioco fisico, i campani scelgono slot, new slot e videolottery per un totale di puntate di 1.531,27 milioni di euro. Ci sono poi il Lotto, le Lotterie italiane e le scommesse sportive. In questo panorama, due trend sono evidenti: le sale da gioco fisiche sono sempre meno, mentre i giocatori (campani e non) scelgono sempre di più il gioco telematico. Un casinò terrestre potrebbe invertire queste tendenze.

I pro di un possibile casinò ad Amalfi

Nel 2021, il Casinò di Venezia ha incassato quasi 58 milioni di euro mentre, a fine 2022, il valore totale della produzione della società che gestisce il casinò è ammontato a quasi 91 milioni di euro che arrivano dai giocatori ma non solo. Circa l’80% degli incassi annuali vengono corrisposti al comune di Venezia per “garantire l’equilibrio economico.”

Nel 2023, il Casinò di Sanremo ha incassato il 21% in più rispetto all’anno precedente arrivando ad un totale di 52,69 milioni di euro, trainato soprattutto dalle slot machine (oltre 40 milioni). Parte di questo incasso va pagato come tassa di concessione governativa (circa 500 mila euro all’anno) e quella sull’intrattenimento.

Insomma, i casinò terrestri pagano le tasse anche al governo locale. E, grazie ai loro incassi aumentati dopo la crisi della pandemia, il loro contributo è cresciuto. Si tratta di una vera economia circolare, in cui nessuno rimane escluso. I business regionali, come gli hotel di Amalfi, beneficiano di un nuovo tipo di viaggiatore, quello che combina il relax in spiaggia con la bellezza della Costiera e con l’adrenalina dei casinò terrestri.

In più, i casinò fisici sono luoghi sicuri, dove il gioco è legale e controllato. L’alternativa è il gioco illegale con rischi che vanno oltre la perdita di denaro e che possono portare addirittura alla ludopatia. Le piattaforme di gioco illegale sono purtroppo accessibili a tutti, mentre i minorenni non sono ammessi nei casinò terrestri. Insomma, il gioco d’azzardo è sicuro, tra le mura dei casinò.

I contro di un possibile casinò ad Amalfi

Però non mancano le voci critiche in questo dibattito. C’è chi ha paura che Amalfi diventi la prossima Las Vegas Strip che non dorme mai, piena di luci al neon e fontane musicali. Infatti, il primo grande nodo da risolvere è dove costruire il possibile casinò terrestre, dato che lo spazio nella Costiera scarseggia.

L’abusivismo edilizio è una piaga tutta italiana e Positano ed Amalfi non ne sono certo immuni. A gennaio 2023 ci sono state ben 29 denunce tra Amalfi e Tramonti sui cantieri edili locali per reati ambientali e paesaggistici. Quindi, un possibile casinò dovrebbe rispettare non solo le leggi, ma anche il territorio e la sua bellezza.

È innegabile che il gioco d’azzardo sia un rischio quando si sviluppano l’ossessione e la malattia, chiamata “ludopatia.” Però la regione si sta già muovendo per contrastare questo problema e lo fa con iniziative come il progetto “PIN For Life” di Asoutenti e Terzo Settore per supportare i giocatori che hanno sviluppato forme di dipendenza da gioco.

In più, molti casinò sono anche resort ed hotel all-inclusive, come il The Venetian o il Bellagio di Las Vegas. Con ristoranti, bar e suite, questi casinò fanno diretta concorrenza agli altri hotel e luoghi di svago di Amalfi e Positano. E, in un mercato già saturo, questo potrebbe creare scontento.

Come tutte le novità, la costruzione di un possibile casinò terrestre può creare possibilità economiche così come può creare ostacoli allo sviluppo, soprattutto per la comunità locale. La realtà è questa rimane una possibilità lontana, che forse non si realizzerà mai. Forse non ci sarà mai un casinò fisico in Amalfi o Positano. O forse sì. L’importante è che il possibile dibattito sia trasparente ed inclusivo, nel rispetto della Costiera.