I limoni della Costiera Amalfitana sono degli ingredienti preziosi della cucina italiana. Si tratta di frutti conosciuti e apprezzati in tutto il mondo per via del gusto particolarmente intenso e il profumo avvolgente. Proprio per le sue caratteristiche, questa tipologia di limone viene impiegata in molteplici preparazioni, sia dolci che salate, non solo per dare un aroma in più ma anche come vero e proprio protagonista del piatto. Inoltre, lo Sfusato Amalfitano è utilizzato per la preparazione di numerosi liquori e distillati, tra cui il Malfy Gin con Limone, che miscela sapientemente questi agrumi con quelli della Sicilia per ottenere un’infusione unica, insieme alle altre botaniche.
Le caratteristiche del limone amalfitano
Lo Sfusato Amalfitano, noto anche come Limone di Amalfi, è caratterizzato da due particolarità: la forma affusolata (da qui deriva il termine “sfusato”) e la zona di produzione, cioè la Costiera Amalfitana. Inoltre, questo frutto ha una buccia con uno spessore medio, un colore giallo chiaro e un profumo molto intenso, dovuto alla grande presenza di terpeni e di oli essenziali. La polpa invece è molto succosa, non particolarmente acida e con pochi semi. Inoltre, questi limoni hanno una dimensione molto importante: ognuno pesa almeno 100 grammi. Le peculiarità di questi limoni derivano principalmente dalla coltivazione a terrazzamenti, che prevede la disposizione delle piante su territori scoscesi e la copertura delle piante con apposite reti. Questo metodo di coltivazione permette di raccogliere i limoni per diverse volte all’anno, garantendo una produzione costante.
Alcuni cenni storici
I limoneti in Costiera Amalfitana sono presenti da tantissimo tempo. Nello specifico, hanno fatto la loro comparsa molti secoli fa, grazie all’influenza degli Arabi, che portarono dall’oriente questi frutti durante la loro espansione nei territori italiani. La diffusione dei limoneti fu poi accelerata dalla presenza dello scorbuto, una malattia causata dalla carenza di vitamina C. I navigatori, consapevoli delle proprietà antiscorbutiche degli agrumi, iniziarono a trasportarne scorte a bordo delle loro navi, sia per prevenire che per trattare la malattia. Questa pratica divenne comune e contribuì a rendere i limoni amalfitani un bene molto ricercato. Nel corso dei secoli successivi, infatti, la fama dei limoni amalfitani come trattamento naturale per lo scorbuto si diffuse in tutta Europa, portando a una crescente domanda. Per soddisfare questa richiesta, vennero creati numerosi giardini di limoni lungo la costa, che sono ancora oggi presenti e continuano a offrire frutti preziosi dall’aroma inconfondibile.
Come assaporare il limone amalfitano
Come detto in precedenza, questo peculiare limone può essere utilizzato per molteplici preparazioni. Fino a qualche anno fa, non si era soliti “azzardare” in cucina con questo ingrediente, ma ad oggi può essere considerato un vero e proprio emblema dei sapori italiani, assieme al pomodoro e al basilico. Pertanto, il limone di Amalfi non può essere assaporato solo nelle torte o sottoforma di granita, ma anche nei primi piatti, come ingrediente principale o assieme al pesce.
Questo agrume, però, viene consumato spesso anche al naturale, semplicemente condito con un pizzico di sale o di zucchero. La parte bianca, definita “pane”, ha infatti un sapore dolce ed è piuttosto digeribile.